In Italia non sono solo le Pubbliche Amministrazioni a pagare in ritardo ma anche le imprese non rispettano le scadenze per il saldo di quanto dovuto ai propri fornitori. E la situazione sembra essere peggiorata nel 2014, quando a giugno solo il 37,4% delle imprese italiane ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, un dato che risulta in calo del -8,4% rispetto all’anno precedente quando la media era del 45,8%.
A rivelarlo sono i risultati dello Studio Pagamenti 2014 IIQ di CRIBIS D&B, secondo i quali i ritardi che superano i 30 giorni sono saliti al 16,7%, un dato che risulta il peggiore a partire dal 2010 quando la percentuale era del 5,5%. Rispetto al 2010 i ritardi di questa entità sono aumentati del +203,6% (+39,2% rispetto al 2013) mentre a pagare con ritardi limitati entro i 30 giorni è stato il 45,9% delle imprese. Le imprese puntuali sono calate rispetto al secondo trimestre 2013 del -18,3%, quelli fino ad un mese del -8,8%, quelli che superano i 30 giorni invece sono aumentati del +39,2%.
Il settore che risulta essere maggiormente in crisi sono quelli del commercio al dettaglio: 25,5% di imprenditori puntuali ed il 27% che accumula ritardi di oltre un mese contro una media del 12,5%, percentuale in aumento di oltre il +264,9%. Male anche il settore dei trasporti e distribuzione (38,8%), mentre la situazione è migliore nel campo dei servizi finanziari con il 51,6% di imprese puntuali e in quello dell’agricoltura (46,8%).
A livello territoriale è il Nord Est la macroarea più puntuale con il 46,1% di pagamenti regolari, seguita dal Nord Ovest dove le realtà virtuose sono pari al 43,4% e i ritardi oltre il mese sono arrivati al 10,9%, mentre ancora una volta al Sud si registrano gravi ritardi nei pagamenti, con solo il 24,3% delle fatture saldate per tempo. Non se la cava bene neanche il Centro, con il 33% dei pagamenti puntuali, il 47,2% quelli entro un mese, ben il 19,7% quelli gravi. Tra le regioni è l’Emilia Romagna la più virtuosa con il 47% di pagamenti regolari, a seguire il Veneto con il 46,2% e solo il 9,7% di pagamenti effettuati oltre il mese e la Lombardia con una concentrazione del 45,6% di imprese puntuali a fronte di un 9,9% ritardatarie. La regione peggiore è la Sicilia con solo il 20,9% di pagamenti alla scadenza ed il 30,8% di pagamenti gravi, a seguire la Calabria con il 22,2% di pagamenti regolari ed il 34,6% gravi, la Campania con il 22,6% regolari e il 31,8% gravi e il Lazio con solo il 26,1% di imprese virtuose.
Osservando invece la dimensione aziendale sono le micro imprese ad essere più puntuali: il 38,9% può essere catalogato tra le imprese che pagano entro la scadenza, ma risultano in crescita le micro aziende che accumulano ritardi gravi, pari al 18,5% pari al +48% rispetto al 2014 e al +219% rispetto al 2010. Diversa la situazione delle grandi imprese, tra le quali solo il 16,5% paga in tempo e l’8,9% paga con ritardi che superano i 30 giorni. Le PMI virtuose sono il 36% nel caso delle piccole imprese ed il 26,8% in caso di medie imprese, mentre i ritardi vengono accumulati dal 10% delle PMI.